18 Luglio 2023 /

Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite

Obiettivo 13: Lotta contro il cambiamento climaticoObiettivo 14: La vita sott'acqua

Provando a individuare un simbolo rappresentativo del nostro territorio non si può che pensare immediatamente al lago di Como, amato dai cittadini e ormai icona per i turisti di tutto il mondo.

Oltre che l’elemento più caratteristico delle nostre zone però non bisogna dimenticare che questo ambiente nasconde molto di più di quello che vediamo e rappresenta una risorsa ecosistemica preziosissima.

Proprio per raccontare e preservare questa ricchezza è nato il progetto “Re-lake”, che abbiamo avuto l’occasione di approfondire con Nicola Castelnuovo di Proteus ETS, il centro di didattica ambientale e divulgazione scientifica dietro questo percorso.

Di cosa si occupa Proteus?

Il centro è una realtà consolidata, con più di venti anni di attività alle spalle, e sviluppa progetti di divulgazione scientifica, ricerca ambientale e attività didattiche principalmente sul territorio insubrico, ma non solo. L’idea alla base è quella di studiare il lago e il territorio da un punto di vista scientifico e ravvicinato, grazie anche alle attività di immersione, per raccontare a tutti e in modo accessibile la ricchezza di questo ecosistema e l’importanza delle relazioni tra meccanismi naturali e attività antropiche.

Cos’è Re-lake e perché la necessità di questo progetto?

Il progetto, avviato nel 2022, mira a rigenerare la componente vegetale nelle zone litoranee del lago, un elemento fondamentale per la salute dell’ecosistema che negli ultimi anni è stato messo a dura prova da numerose sfide.

L’innalzamento delle temperature, le concentrazioni troppo elevate di sostanze organiche, le variazioni del livello del lago, l’eccessivo rimescolamento delle acque dovute al passaggio di imbarcazioni e l’attività di specie invasive (come ad esempio il gambero americano) hanno ridotto e indebolito le piante acquatiche portando ad un impoverimento dell’interno sistema.

Per questo gli esperti di Proteus hanno deciso di intervenire con quelle che si potrebbero definire vere e proprie attività di giardinaggio subacqueo: le piante acquatiche macrofite vengono raccolte dai fondali e, dopo un periodo di incubazione, sono reimpiantate per rafforzare il sistema vegetale con l’inserimento di specie alloctone.

Il miglioramento della flora acquatica ha molteplici vantaggi, favorendo la presenza di fauna ittica, migliorando la stabilità dei fondali e riducendo i detriti in sospensione, una fitta foresta di piante acquatiche permette inoltre l’immagazzinamento di significative quantità di CO2.

Non solo, oltre alla rigenerazione della vegetazione infatti le immersioni permettono anche un’importante attività di mappatura e pulizia dei fondali.

In linea con la missione di Proteus rimane fondamentale anche in questo progetto la componente di divulgazione e informazione. Sono numerosi gli operatori che si relazionano, direttamente o indirettamente, con il lago per le attività più diverse, raccontare la ricchezza, ma anche la fragilità dell’ecosistema e gli interventi effettuati stimola una maggiore consapevolezza verso comportamenti più attenti.

Dove vengono effettuati gli interventi?

Il progetto si concentra sulle aree litorali, che, nonostante rappresentino una superficie limitata rispetto all’intero bacino, sono particolarmente importanti per la vegetazione. Sono le zone più accessibili e amate dalla popolazione ma anche quelle che nascondono, sotto la superficie dell’acqua, le criticità più importanti. Le attività sono partite da un’area sperimentale di 5 m2 che è stata poi ampliata ad una superficie di circa 400 m2 in prossimità di punta Geno nel bacino di Como. Il progetto però punta a lavorare sulla massima estensione possibile per diffondere gli effetti benefici su una scala sempre più vasta.

Come sostenere Re-lake?

In primo luogo con le buone pratiche che ognuno di noi può mettere in campo nella propria quotidianità. La presenza di sostanze inquinanti o in eccesso, che limitano la crescita della vegetazione acquatica, sono collegate anche a attività come il consumo di prodotti per la casa e per l’igiene che poi finiscono nelle acque di scarico, un impatto che potrebbe essere limitato quindi da atteggiamenti più attenti.

Inoltre è attiva una campagna di raccolta fondi (qui il LINK alla campagna) per contribuire alla crescita di “Re-lake” e per permettere una diffusione delle azioni su un’area sempre maggiore.

Grazie alle attività per raccontare il progetto e alla crescita della consapevolezza sul tema potrebbero essere attivate a breve nuove collaborazioni con enti del territorio. Ogni supporto è importante per permettere l’estensione degli interventi su aree sempre più significative, per ripristinare e salvaguardare un patrimonio unico che forse troppo spesso rischiamo di dare per scontato.

 


Campagna di raccolta fondi: https://dona.fondazione-comasca.it/campaigns/re-lake/


 

  • Intervista a Nicola Castelnuovo – Proteus ETS
  • Redazione Ecofficine

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