Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite
Negli ultimi anni la scuola ha vissuto tante novità: è passata da un apprendimento per discipline all’apprendimento per competenze; è nata una nuova disciplina con nuove logiche, l’Educazione Civica; anche a livello istituzionale si parla di Patti educativi di comunità; ancora, la pandemia ha costretto i docenti a confrontarsi con la didattica digitale integrata e con la possibilità di fare scuola all’aperto…
Si tratta di capire se queste novità corrispondono ad una trasformazione profonda e reale della scuola stessa, o sono solo increspature superficiali.
Siamo tutti consapevoli che, dalla crisi che ci troviamo a vivere, deve scaturire un cambiamento strutturale di tutta la società.
Due temi devono essere messi al centro del nostro vivere quotidiano e ci devono accompagnare nei prossimi decenni: la conversione ecologica e la comprensione che come essere umani siamo tutti interconnessi, così come lo siamo con le altre forma di vita e con l’ecosistema.
Alla scuola spetta un ruolo importante in questo scenario, quello di rendere capaci bambini e ragazzi di comprendere e gestire la complessità, fornire loro strumenti per affrontare il cambiamento e trasformare la società in senso positivo.
Il Goal 4 degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite parla di un’educazione volto a uno stile di vita sostenibile, diritti umani, promozione di una cultura di pace, promozione della cittadinanza globale.
Noi la chiamiamo Educazione alla Sostenibilità.
In questo scenario, le trentatrè ore da dedicare all’Educazione Civica sono uno strumento prezioso: possono diventare un laboratorio in cui sperimentare nuovi approcci pedagogici, superare la rigida separazione delle diverse discipline, portare la scuola fuori da scuola e il territorio, naturale e sociale, dentro.
Immaginiamo uno spazio in cui gli studenti sono soggetti attivi e l’adulto è un facilitatore, un regista che coordina quello che accade creando un contesto capacitante, che metta alla prova ragazzi e ragazze senza giudicarli.
Un laboratorio dove i temi della sostenibilità sono calati in situazioni concrete e vicine all’esperienza dei ragazzi e delle ragazze, e non un ideale che sembra sempre non applicarsi fino in fondo nella vita reale.
E perché non fare tutto questo anche fuori dall’aula, magari in ambiente naturale? Frequentare la natura aiuta a crescere e imparare: l’ambiente naturale è una straordinaria aula a cielo aperto in cui è possibile attivare un apprendimento interdisciplinare e offre numerose occasioni per mettersi alla prova. Ovviamente è anche il setting migliore per parlare di sostenibilità, toccandola con mano e sperimentando in prima persona gli effetti delle azioni degli esseri umani, in senso negativo, ma anche positivo.
Oppure sperimentando la metodologia del Service Learning, approccio pedagogico che porta gli studenti ad impegnarsi nella comunità, impiegando le conoscenze acquisite con lo studio curricolare per affrontare problemi del loro contesto sociale.
Uscire dall’edificio scolastico serve per far vivere il territorio come luogo educativo, intendendo territorio sia come ambiente naturale sia come comunità.
Ecofficine in questa sfida è a fianco delle scuole: proponendo percorsi didattici sui temi dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, ma anche mettendosi a disposizione degli insegnanti per costruire insieme progettazioni specifiche.
- Micol Dell’Oro – Redazione Ecofficine
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