Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite



Per contrastare la crisi climatica in atto e avviare reali percorsi di decarbonizzazione che rispondano agli obiettivi dell’Accordo di Parigi, il punto di partenza non può che essere la misura della performance emissiva di qualsiasi organizzazione, prodotto, servizio, evento. Si parla quindi di Carbon Footprint, impronta di carbonio, ad indicare appunto il contributo di un sistema al climate change. Solo a partire da questa baseline si può definire un percorso e si possono attivare progetti di riduzione e azzeramento della produzione di CO2 e di neutralizzazione delle emissioni residue.
L’obiettivo a breve termine è la Carbon Neutrality, neutralità carbonica (a lungo termine si parla invece di obiettivi verso la generazione di zero emissioni nette per l’intero sistema in esame), che definisce il processo tramite cui, a seguito della riduzione, vengono compensate le emissioni di gas climalteranti residue. Compensare significa acquistare crediti di carbonio certificati tramite cui “annullare” le proprie emissioni.
Nel caso specifico di un evento, quale ad esempio la Fiera “L’isola che c’è”, la riduzione delle emissioni deve avvenire innanzitutto in fase di progettazione. Le scelte da farsi rispetto ai materiali degli allestimenti, alla fornitura di energia elettrica, alla movimentazione dei materiali, alla gestione della logistica, alla provenienza di cibo e bevande, all’impostazione su raccolta e smaltimento rifiuti e così via, sono tutti aspetti che possono permettere di ridurre al minimo le emissioni che l’evento andrà a generare.
Alcune azioni di riduzione devono essere promosse tramite una specifica comunicazione, ad esempio stimolando i partecipanti (pubblico ma anche espositori) ad utilizzare i mezzi di trasporto più sostenibili tra quelli a loro disposizione, piuttosto che dando indicazioni sulla corretta gestione dei rifiuti o sul significato che ha il compiere differenti scelte alimentari.
Come detto, a monte ovviamente ci deve essere un processo di contabilità delle emissioni di gas serra (Carbon Footprint) che diventa la baseline emissiva su cui avviare percorsi di riduzione delle emissioni stesse e di compensazione di quelle residue.
A conclusione dell’evento viene calcolata l’effettiva Carbon Footprint, basata su quanto avvenuto realmente durante il suo svolgimento. A questo punto, risultati alla mano, è possibile procedere alla compensazione. Per ogni tonnellata di carbonio (CO2) emessa è possibile acquistare un credito di carbonio.
Ogni credito di carbonio rappresenta appunto una tonnellata di CO2 non emessa o assorbita da un progetto certificato tramite un protocollo internazionale (gli standard principali sono Gold Standard, Verra e CDM). Tali progetti si riferiscono o alle cosiddette Nature Based Solutions (soluzioni basate sulla natura) come, ad esempio, progetti di nuova forestazione, di gestione delle foreste esistenti, ripristino di ecosistemi oppure a progetti relativi alla produzione di energia da fonti rinnovabili che hanno sostituito fonti fossili nei Paesi in Via di Sviluppo, consentendo di sviluppare un beneficio economico e sociale per le popolazioni locali.
- Giacomo Magatti – Giacomo Magatti è Sustainability Specialist presso il Centro BASE (Bicocca Ambiente Società Economia) dell’Università di Milano-Bicocca e socio di Rete Clima
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